Il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare i rischi derivanti dal lavoro notturno e di tutelare il lavoratore.
Per periodo notturno si intende “periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino”.
Quindi è considerato lavoro notturno quello che viene svolto:
- tra le 24 e le 7
- tra le 23 e le 6
- tra le 22 e le 5
La legge definisce lavoratore notturno “un lavoratore che durante il periodo notturno, svolga minimo tre ore di lavoro giornaliero impiegato in modo normale”.
Il D. Lgs 81/08 stabilisce che l’idoneità alla mansione di lavoro notturno debba essere preventivamente e periodicamente accertata nell’ ambito della sorveglianza sanitaria tramite:
- visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro notturno
- visita medica periodica
- visita medica su richiesta del lavoratore
Non tutti i lavoratori sono obbligati al lavoro notturno, il D.Lgs 66/2003 stabilisce infatti le categorie di lavoratori esonerati ovvero:
- la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a 3 anni, o in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa
- la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore ai 12 anni
- la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge del 5 febbraio 1992, art. 104
- le lavoratrice gestanti a partire dal momento dell’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino
- lavoratori o lavoratrici che hanno particolari patologie che comportano la non idoneità al lavoro notturno.
Molti studi hanno evidenziato come il lavoro notturno comporti una maggiore usura delle energie psico-fisiche del lavoratore.
Possono quindi insorgere varie patologie tra le quali:
- disturbi del sonno: il corpo ha un suo orologio biologico, e lo si sforza a riposare quando dovrebbe essere attivo e ad essere attivo quando dovrebbe riposare. Chi di notte lavora e di giorno dorme, riposa male, con continui risvegli
- ipertensione causata da un riposo insufficiente
- problemi cardiovascolari
- problemi digestivi: il lavoro notturno comporta una irregolarità nell’ assunzione dei pasti
- stress, problemi psicologici, ansia e irritazione
- le donne potrebbero manifestare una irregolarità del ciclo mestruale
- secondo alcune ricerche si è notato come il lavoro notturno, nel corso degli anni, incentiva cattive abitudini: si fumo e si beve di più
- alcuni studi hanno evidenziato come il lavoro notturno sia un fattore di rischio per l’insorgenza di alcuni tumori
Per limitare i danni legati al lavoro notturno, l’ Eurispes ha stilato un vademecum comportamentale:
- cercare di lavorare durante la notte in ambienti ben illuminati
- dormire durante il giorno ricreando il più possibile la condizione di buio
- mantenere un lungo periodo di sonno, eventualmente seguito da un breve riposo, evitando di dormire a intervalli
- alimentarsi durante il lavoro notturno non con semplici spuntini, ma se possibile con un pasto
- evitare l’abuso di caffeina e alcool durante la notte e di sonniferi durante il giorno
Un interessante articolo sulle patologie connesse al lavoro notturno lo potete trovare a questo indirizzo:
http://uglsiccivcomo.blogspot.it/2011/04/patologie-connesse-al-lavoro-notturno-e.html
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